Agesci - Gruppo Scout - Catania 5 |
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La commedia dell'arte, chiusura capitolo sul tema " la delinguenza minorile " Noi, gli RYS del clan il Faro del gruppo scout AGESCI Catania 5, composto da 7 scolte e 6 Rover dai 16 ai 21 anni, abbiamo deciso di affrontare il capitolo “IO NON SONO IL MIO SBAGLIO”, nel quale trattiamo il tema della delinquenza minorile. Abbiamo scelto di trattare questo tema perché la nostra sede si trova nella zona popolare a rischio dell’Antico Corso, in cui bambini e ragazzi sono portati a commettere azioni di devianza nei confronti della legge. Ciò ha fatto nascere in noi l’esigenza di conoscere l’ambiente che ci circonda, capire la nostra realtà e trovare un modo per agire. Abbiamo suddiviso questo argomento in 4 sottotemi, che abbiamo trattato tramite diverse attività, questi sono: PREGIUDIZIO, ASCOLTO, PERDONO e REINTEGRAZIONE. Partendo da questi, abbiamo imparato la differenza tra GIUDIZIO e VALUTAZIONE che serve per potersi relazionare, abbiamo anche compreso che la vera essenza del perdono è incondizionata. Per trovare le risposte ai nostri dubbi, abbiamo deciso di invitare degli ospiti professionalmente competenti. Il primo ospite è stato l’assistente sociale Angela G. che ci ha introdotto il tema della delinquenza attraverso la sua esperienza personale. Grazie alla sua “sentita” testimonianza, abbiamo inoltre compreso la differenza tra TRASGRESSIONE e DEVIANZA. La prima è un’esperienza temporanea che nasce dal desiderio di osare, provare qualcosa di nuovo o per attirare l’attenzione. La seconda invece, consiste in uno stile di vita che può essere una scelta consapevole dettata dalle proprie azioni, oppure è l’unica prospettiva di vita condizionata dal contesto sociale di appartenenza. In aggiunta, Angela ci ha fatto realizzare che molte volte i ragazzi si emarginano poiché avendo un solo modello di vita con determinate prerogative, spesso non conoscono nemmeno che c’è anche altro. Il secondo ospite che abbiamo invitato è Agata, educatrice del carcere minorile di Bicocca. Grazie alla sua testimonianza, abbiamo scoperto la quotidianità dei ragazzi del carcere e di come non gli sia negati un futuro ma anzi sono aiutati per poterne creare uno nuovo. Nonostante ciò, da questi incontri abbiano preso coscienza del fatto che le istituzioni non prestino abbastanza attenzione al reinserimento in società, non lavorando inoltre sul contesto familiare e l’ambiente che li circonda, che sono spesso il luogo dove tutto ha inizio. Grazie a questo capitolo, siamo riusciti a raggiungere il nostro obiettivo: CONOSCERE E SAPER AGIRE IN UN MONDO APPARENTEMENTE A NOI DISTANTE, SENZA PREGIUDIZI E SUPERFICIALITÀ. Con queste consapevolezze, siamo pronti ad impegnarci a essere feritoie, cioè uno spiraglio di luce, l’offerta di una nuova possibilità, iniziando ad esserlo per il nostro quartiere, affinché “possano trovare in noi la nota dissonante in una strada di deviazione”. Abbiamo voluto dirlo a tutti tramite una commedia realizzata da noi dal titolo " La commedia dell'Arte "
Clan Il Faro, Catania 5
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